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Tutti i posti dove gli oss possono lavorare - differenze e caratteristiche
OSS - Raccontaci il tuo luogo di lavoro
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13 Anni 6 Mesi fa #39711
da Ninfea
Risposta da Ninfea al topic Re: OSS - Raccontaci il tuo luogo di lavoro
Ciao a tutti!!!!
Lavoro da circa 2 anni in una CSS Disabili Intellettivi e Relazionali.
La CSS accoglie 9 ospiti fissi + 1 ospite in sollievo.
L' equipe è formata da: 1 Coordinatore, 3 Educatori Professionali e 5 Oss, c'è anche 1 Psicologa una volta a settimana. Non è prevista la figura infermieristica e nemmeno quella medica, infatti gli ospiti hanno il medico di base.
I nostri turni sono 3: Mattino dalle 7 alle 14/15, Pomeriggio dalle 14 alle 21/22 e la Notte dalle 22 alle 7.
L'equipe, nonostante i ruoli si occupa di tutto, dall'igiene al cambio( in alcuni casi), dall' osservazione all'intervento educativo e contenitivo vero e proprio.
Il lavoro oltre che sugli ospiti, verte anche sulla struttura. Mentre a pranzo abbiamo il servizio mensa, a cena e nel weekend è l' operatore che si occupa di cucinare. Anche il servizio lavanderia e le pulizie vengono effettuate dall'operatore in turno( educatore/oss ).
Il carico di lavoro è notevole, specialmente di notte dove è previsto un solo operatore.
Durante il turno diurno gli operatori sono due e il rapporto con gli ospiti è di 1:5.
Vengono effettuate delle attività sia interne sia esterne diurne, atte a stimolare gli ospiti, durante il periodo estivo sono previste due settimane di vacanza, una in montagna e una al mare, dove gli ospiti accompagnati dagli operatori possono passare momenti spensierati e liberi dalle regole severe della comunità.
Mi piace molto questo tipo di lavoro, offre grandi soddisfazioni e anche se non mancano i momenti di frustrazione insicurezza è il migliore che ho fatto fino ad ora.
Sono OSS dal 2007 e ho avuto diverse esperienze, prima di approdare qui.
Per alcuni anni antecedenti al corso, ho fatto la volontaria presso un Centro Anziani e sono stata Accompagnatrice durante i soggiorni estivi degli stessi. Poi nel 2005 ho fatto il servizio civile presso i Servizi Sociali e una Comunità di Riabilitazione Psichiatrica.
Successivamente al corso ho lavorato in RSA, in Domiciliare, in CDI Alzheimer, in un CSE e in un Centro Sperimentale Autismo, subito dopo in RSD e ora in CSS.
Mi piacerebbe lavorare in contesto prichiatrico, oppure riabilitativo minori o adolescenti.
Credo molto nel mio lavoro e nelle mie capacità.
Un ciao a tutti. Ninfea.
Lavoro da circa 2 anni in una CSS Disabili Intellettivi e Relazionali.
La CSS accoglie 9 ospiti fissi + 1 ospite in sollievo.
L' equipe è formata da: 1 Coordinatore, 3 Educatori Professionali e 5 Oss, c'è anche 1 Psicologa una volta a settimana. Non è prevista la figura infermieristica e nemmeno quella medica, infatti gli ospiti hanno il medico di base.
I nostri turni sono 3: Mattino dalle 7 alle 14/15, Pomeriggio dalle 14 alle 21/22 e la Notte dalle 22 alle 7.
L'equipe, nonostante i ruoli si occupa di tutto, dall'igiene al cambio( in alcuni casi), dall' osservazione all'intervento educativo e contenitivo vero e proprio.
Il lavoro oltre che sugli ospiti, verte anche sulla struttura. Mentre a pranzo abbiamo il servizio mensa, a cena e nel weekend è l' operatore che si occupa di cucinare. Anche il servizio lavanderia e le pulizie vengono effettuate dall'operatore in turno( educatore/oss ).
Il carico di lavoro è notevole, specialmente di notte dove è previsto un solo operatore.
Durante il turno diurno gli operatori sono due e il rapporto con gli ospiti è di 1:5.
Vengono effettuate delle attività sia interne sia esterne diurne, atte a stimolare gli ospiti, durante il periodo estivo sono previste due settimane di vacanza, una in montagna e una al mare, dove gli ospiti accompagnati dagli operatori possono passare momenti spensierati e liberi dalle regole severe della comunità.
Mi piace molto questo tipo di lavoro, offre grandi soddisfazioni e anche se non mancano i momenti di frustrazione insicurezza è il migliore che ho fatto fino ad ora.
Sono OSS dal 2007 e ho avuto diverse esperienze, prima di approdare qui.
Per alcuni anni antecedenti al corso, ho fatto la volontaria presso un Centro Anziani e sono stata Accompagnatrice durante i soggiorni estivi degli stessi. Poi nel 2005 ho fatto il servizio civile presso i Servizi Sociali e una Comunità di Riabilitazione Psichiatrica.
Successivamente al corso ho lavorato in RSA, in Domiciliare, in CDI Alzheimer, in un CSE e in un Centro Sperimentale Autismo, subito dopo in RSD e ora in CSS.
Mi piacerebbe lavorare in contesto prichiatrico, oppure riabilitativo minori o adolescenti.
Credo molto nel mio lavoro e nelle mie capacità.
Un ciao a tutti. Ninfea.
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11 Anni 11 Mesi fa #82438
da Andrea77
Risposta da Andrea77 al topic OSS - Raccontaci il tuo luogo di lavoro
Riprendo questa interessante discussione...
Lavoro da 1 anno e mezzo in una Comunità Terapeutico Riabilitativa Protetta (CTRP).
E' un servizio psichiatrico dell'ULSS della mia città, appaltato ad un IPAB del comune che a sua volta appalta ad una cooperativa sociale.
Figure professionali presenti:
- Referente di comunità, psicologo (dipendente IPAB)
- Coordinatore-Infermiere (dipendente IPAB)
- Psichiatra di comunità (dipendente IPAB)
- Assistente sociale (dipendente IPAB)
- 2 educatori (dipendenti coop)
- 14 oss (dipendenti coop)
Sono ospitati 20 utenti di due servizi psichiatrici, di varia età, la maggior parte tra i 25 e i 40 anni.
Vorrei poter descrivere serenamente e chiaramente le mie mansioni, competenze e responsabilità all'interno di questa struttura e la sua organizzazione, ma...credetemi...mi risulta molto difficile...
La situazione, purtroppo, è confusa e complessa, per vari motivi.
Purtroppo, noi oss, non riconosciamo più in questa struttura una comunità.
Abbiamo visto sfilarci dalle mani, poco a poco, la capacità di creare una vita di comunità, famigliare, solidale, collaborativa con gli utenti.
Abbiamo visto svuotare la nostra figura e il nostro ruolo di ogni autonomia nella relazione con gli utenti.
Non collaboriamo più, se non per pura formalità, ai piani educativi e all'organizzazione interna.
Le nostre mansioni, ora, si focalizzano sulle "pulizie" della struttura, anche se poi pretendono un'attenta e approfondita relazione terapeutica.
Abbiamo assistito, inermi, allo sgretolarsi degli obiettivi raggiunti con tanta fatica negli anni (autonomia, cura di sè e dell'ambiente di vita, ecc...).
Nell'ultimo anno le trasformazioni e i cambiamenti intervenuti nella comunità sono stati continui e numerosi: organizzativi ed educativi. Le vere vittime di tutto ciò sono gli OSPITI della comunità.
Non possiamo nemmeno più sederci a tavola con loro durante i pasti.
Certo, gli ospiti continuano le loro attività dentro e fuori la comunità, disegno, giardinaggio, centri diurni, gite, ecc... ma noi ci chiediamo quali possibilità di recupero avranno se non sono più tenuti nemmeno ad apparecchiare una tavola o cucinarsi una pastasciutta...se il passo dopo la comunità sono gli appartamenti protetti, con quali autonomie verranno dimessi?
Avrei voluto raccontarvi cose diverse, ma attualmente il mio luogo di lavoro si configura così ed è difficile accettare questi cambiamenti.
Lavoro da 1 anno e mezzo in una Comunità Terapeutico Riabilitativa Protetta (CTRP).
E' un servizio psichiatrico dell'ULSS della mia città, appaltato ad un IPAB del comune che a sua volta appalta ad una cooperativa sociale.
Figure professionali presenti:
- Referente di comunità, psicologo (dipendente IPAB)
- Coordinatore-Infermiere (dipendente IPAB)
- Psichiatra di comunità (dipendente IPAB)
- Assistente sociale (dipendente IPAB)
- 2 educatori (dipendenti coop)
- 14 oss (dipendenti coop)
Sono ospitati 20 utenti di due servizi psichiatrici, di varia età, la maggior parte tra i 25 e i 40 anni.
Vorrei poter descrivere serenamente e chiaramente le mie mansioni, competenze e responsabilità all'interno di questa struttura e la sua organizzazione, ma...credetemi...mi risulta molto difficile...
La situazione, purtroppo, è confusa e complessa, per vari motivi.
- Sono raggruppate nella stessa struttura 2 comunità facenti riferimento rispettivamente a due servizi diversi seppur della stessa ULSS. Il che comporta psichiatri di riferimento diversi, CSM diversi, centri diurni diversi, ecc...anche gli operatori sono divisi per servizio pur lavorando nella stessa struttura.
- Le figure apicali sono tutte dipendenti IPAB, ma il datore di lavoro di oss ed educatori è la cooperativa. I conflitti e la confusione che ne deriva è a dir poco scandalosa.
- Negli ultimi anni e più intensamente negli ultimi mesi si sono moltiplicate la ingerenze del direttore dell'IPAB nella gestione della comunità. Soprattutto risulta grave la sua ingerenza nel sistema educativo-riabilitativo essendo convinto che gli oss, così come in una Casa di Riposo, debbano occuparsi dell'assistenza totale.
Purtroppo, noi oss, non riconosciamo più in questa struttura una comunità.
Abbiamo visto sfilarci dalle mani, poco a poco, la capacità di creare una vita di comunità, famigliare, solidale, collaborativa con gli utenti.
Abbiamo visto svuotare la nostra figura e il nostro ruolo di ogni autonomia nella relazione con gli utenti.
Non collaboriamo più, se non per pura formalità, ai piani educativi e all'organizzazione interna.
Le nostre mansioni, ora, si focalizzano sulle "pulizie" della struttura, anche se poi pretendono un'attenta e approfondita relazione terapeutica.
Abbiamo assistito, inermi, allo sgretolarsi degli obiettivi raggiunti con tanta fatica negli anni (autonomia, cura di sè e dell'ambiente di vita, ecc...).
Nell'ultimo anno le trasformazioni e i cambiamenti intervenuti nella comunità sono stati continui e numerosi: organizzativi ed educativi. Le vere vittime di tutto ciò sono gli OSPITI della comunità.
Non possiamo nemmeno più sederci a tavola con loro durante i pasti.
Certo, gli ospiti continuano le loro attività dentro e fuori la comunità, disegno, giardinaggio, centri diurni, gite, ecc... ma noi ci chiediamo quali possibilità di recupero avranno se non sono più tenuti nemmeno ad apparecchiare una tavola o cucinarsi una pastasciutta...se il passo dopo la comunità sono gli appartamenti protetti, con quali autonomie verranno dimessi?
Avrei voluto raccontarvi cose diverse, ma attualmente il mio luogo di lavoro si configura così ed è difficile accettare questi cambiamenti.
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10 Anni 10 Mesi fa #100674
da Silvia_86
Risposta da Silvia_86 al topic Re: OSS - Raccontaci il tuo luogo di lavoro
E' bello leggere i racconti di ciascun oss, ed è utile anche per conoscere realtà lavorative diverse da quelle in cui solitamente è impiegato un operatore socio sanitario...
Sono affascinata dall' ambiente lavorativo di "OSSequi" ... ho sempre sognato di aprire un centro riabilitativo equestre e poter assistere persone disabili nell'ippoterapia...
Vorrei poter avere la possibilità di fare un'esperienza del genere e sono disposta ad allontanarmi anche un bel po' da casa, fare gavetta, frequentare corsi di Pet T. -ippoterapia- onoterapia.
Ho mandato diversi cv a strutture che si occupano di questo ma nessuno mi prende in considerazione.
Conoscete centri dove poter fare domanda tra Lombardia e Piemonte ?
Grazie :silly:
Sono affascinata dall' ambiente lavorativo di "OSSequi" ... ho sempre sognato di aprire un centro riabilitativo equestre e poter assistere persone disabili nell'ippoterapia...
Vorrei poter avere la possibilità di fare un'esperienza del genere e sono disposta ad allontanarmi anche un bel po' da casa, fare gavetta, frequentare corsi di Pet T. -ippoterapia- onoterapia.
Ho mandato diversi cv a strutture che si occupano di questo ma nessuno mi prende in considerazione.
Conoscete centri dove poter fare domanda tra Lombardia e Piemonte ?
Grazie :silly:
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10 Anni 10 Mesi fa - 10 Anni 10 Mesi fa #100688
da Silvia_86
Risposta da Silvia_86 al topic Re: OSS - Raccontaci il tuo luogo di lavoro
Per non andare fuori tema e riprendere questo bellissimo post, vi racconto la mia:
Da una settimana circa presto assistenza ad una sig.ra oncologica in fase terminale.
V. è una donna di circa 60anni a cui un anno fà viene diagnosticato un tumore all'ovaio, da quel giorno inizia il suo travaglio.
Dopo l'intervento V. inizia la chemioterapia ma purtroppo non fà in tempo a finire le cure che i dottori comunicano ai familiari quella frase che spezza ogni sorriso e speranza " Mi spiace, non c'è più niente da fare".
I familiari decidono di non informare V. della sua diagnosi e così vengono interrotte le cure e ora prosegue la terapia del dolore al domicilio.
Ad assisterla ci sono io.
V. presenta diversi sintomi quali: vomito, inappetenza, tosse persistente e catarro, decadimento fisico.
Tutto sommato V. è abbastanza autosufficiente e necessita principalmente di sorveglianza e aiuto nell'alzarsi dal letto, nelle cure igieniche e nella preparazione dei pasti.
Parlando con Lei mi accorgo che ha delle speranze e che pensa sia solo questione di tempo per ritornare alla vita di prima, ai suoi impegni, ai suoi interessi e ai suoi cari.
Io non sono nessuno per spezzare le sue speranze e la sua voglia di vivere, rispetto la decisione sofferta del marito e a malincuore mento.
Quanto vorrei cambiare il suo destino... e non doverla vedere stesa su quel divano priva di energia, quanto vorrei dirle che ha ancora un senso lottare.. ma anche se tutto questo non mi è possibile voglio dire a tutti coloro che assistono malati terminali di non lasciare vivere soli "quel tempo dove non c'è più niente da fare" perché in realtà c'è ancora molto da fare...
... E anche una carezza può fare la differenza...
Silvia
Da una settimana circa presto assistenza ad una sig.ra oncologica in fase terminale.
V. è una donna di circa 60anni a cui un anno fà viene diagnosticato un tumore all'ovaio, da quel giorno inizia il suo travaglio.
Dopo l'intervento V. inizia la chemioterapia ma purtroppo non fà in tempo a finire le cure che i dottori comunicano ai familiari quella frase che spezza ogni sorriso e speranza " Mi spiace, non c'è più niente da fare".
I familiari decidono di non informare V. della sua diagnosi e così vengono interrotte le cure e ora prosegue la terapia del dolore al domicilio.
Ad assisterla ci sono io.
V. presenta diversi sintomi quali: vomito, inappetenza, tosse persistente e catarro, decadimento fisico.
Tutto sommato V. è abbastanza autosufficiente e necessita principalmente di sorveglianza e aiuto nell'alzarsi dal letto, nelle cure igieniche e nella preparazione dei pasti.
Parlando con Lei mi accorgo che ha delle speranze e che pensa sia solo questione di tempo per ritornare alla vita di prima, ai suoi impegni, ai suoi interessi e ai suoi cari.
Io non sono nessuno per spezzare le sue speranze e la sua voglia di vivere, rispetto la decisione sofferta del marito e a malincuore mento.
Quanto vorrei cambiare il suo destino... e non doverla vedere stesa su quel divano priva di energia, quanto vorrei dirle che ha ancora un senso lottare.. ma anche se tutto questo non mi è possibile voglio dire a tutti coloro che assistono malati terminali di non lasciare vivere soli "quel tempo dove non c'è più niente da fare" perché in realtà c'è ancora molto da fare...
... E anche una carezza può fare la differenza...
Silvia
Ultima Modifica 10 Anni 10 Mesi fa da Silvia_86.
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8 Anni 1 Mese fa #128787
da Nuti
Risposta da Nuti al topic OSS - Raccontaci il tuo luogo di lavoro
Ciao,a tutti oss . Io volevo chiedere se è possibile lavorare dà più di tre anni solo in turno spezzato, due ore mattina (certamente per le alzate e docce) e cinque ore pomeriggio per imboccare ,e caricare. Totale 7 ore tutti giorni. Non prendo reperibilità e non arrivo ne anche a un stipendio intero perché non faccio 165 ore mensili. E molto stanco ,e normale che solo io lo devo fare? Mi dice che non posso cambiare, però ho un contratto come gli altri. Come devo ? Chi sa mi può dare una risposta? Grazie
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8 Anni 1 Mese fa #128788
da Nuti
Risposta da Nuti al topic OSS - Raccontaci il tuo luogo di lavoro
Ciao,a tutti oss . Io volevo chiedere se è possibile lavorare dà più di tre anni solo in turno spezzato, due ore mattina (certamente per le alzate e docce) e cinque ore pomeriggio per imboccare ,e caricare. Totale 7 ore tutti giorni. Non prendo reperibilità e non arrivo ne anche a un stipendio intero perché non faccio 165 ore mensili. E molto stanco ,e normale che solo io lo devo fare? Mi dice che non posso cambiare, però ho un contratto come gli altri. Come devo ? Chi sa mi può dare una risposta? Grazie :sick:
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