Concorso 5 posti di OSS presso A.O. Provincia Pavia (PV)

MaIl fatto che hanno diviso in due gruppi è stato positivo per tutti sia per noi e per loro..dipende però come valutano le due oss da una parte e dall'altra la presidentè in base a cosa daranno la valutazione finale..a me è capitata la presidente. ..io ho finito alle 09.30..ora si attende la graduatoria finale. .

Ho trovato ottime due cose,sopratutto la prima.

1) Essere interrogato da due colleghe,quindi due persone competenti e che fanno il mio stesso lavoro,invece che un funzionario qualsiasi che abbia studiato solo sui libri,abilitato per legge a valutare,ma non consapevole di cosa significhi fare l'oss,magari perchè lavora in qualche ufficio direttivo.

2) Il sorteggio della domanda dalla busta. In questo modo ognuno è stato padrone del proprio destino e non ha nulla da recriminare,a differenza come sarebbe potuto accadere in caso della domanda "uguale per tutti",sopratutto da parte di chi magari ha preso 30 al compito scritto (non è il mio caso) e si vede "svilita" la propria preparazione e,magari,passare davanti in graduatoria da qualcuno/a che ne sa meno di lui ma che ha più punti di anzianità.

Alla luce di questi 2 aspetti trovo che il metodo adottato per l'esame orale sia stato molto valido e funzionale.

È vero che le due oss, sanno cosa vuol dire fare l'oss..ma il funzionario che dici tu è la dirigente sitra dell'azienda...per diventare dirigenti devi avere la laurea infermieristica, e la specializzazione dei due anni di scienze infermieristiche e ostetricia..non credo che non sappia vuol dire fare e cose la figura dell'oss... aspettiamo la graduatoria

Non ho detto che non lo sappia,anzi sicuramente conosce a menadito tutti i protocolli e le linee guida della nostra professione e di quella infermieristica;tuttavia essendo il nostro lavoro molto basato sulla pratica sul campo sono contento di essere stato interrogato da due mie "dirette colleghe",perché mi sento più tranquillo che se voglio "aggiungere" nozioni di ordine pratico,imparate con l'esperienza ospedaliera e istituzionale,posso farlo essendo ragionevolmente "sicuro" di essere compreso pienamente. Non so se mi sia spiegato bene...in altre parole una mia collega oss sa come me (e molto meglio,visto che è stata nominata per giudicare le mie conoscenze teoriche) come si devono modulare ed armonizzare i ferrei protocolli di lavoro con il bisogno di praticità effettiva in ambiente ospedaliero...e la cosa mi tranquillizza se devo argomentare una risposta.

Ovviamente,rimangono sempre 2 punti fermi,comuni a qualsiasi tipo di esame da sostenersi:

1) Le cose o le sai o non le sai,quindi se non sai rispondere è giusto che ti seghino. L'unico aspetto preoccupante del metodo "estrazione a sorte della domanda" è che non si ha una seconda possibilità per rimediare o recuperare.

2) Il mio discorso vale per una domanda che preveda una risposta argomentabile. Se la domanda fosse "Quanti e quali sono i parametri vitali ?" allora c'è poco da argomentare...o meglio,si può scegliere se rispondere in maniera secca oppure se spiegare,se ci si sente sicuri di non dire castronerie,quali contibuiscano di più e quali di meno alla sopravvivenza di una persona...poi uno se la gioca.

Comunque tutte queste osservazioni e digressioni sono pleonastiche,dal momento che ci è stato chiaramente detto che per non entrare in graduatoria si sarebbe dovuto fare scena muta,il che non è accaduto con nessuno di noi,a quanto ho visto.

tutto chiaro il tuo discorso, in effetti un oss che è in commissione ti puo capire meglio d'altronde visto che lavora tutti i giorni a livello pratico.
e sono d'accordo con te di una sola domanda secca, o la sai o la sai, che con un evenutale seconda domanda potevi rimendiare eventualmente.
penso che passeremo tutti, dai discorsi che hanno fatto loro fin dall'inizio.